Che cosa è il principio di sostenibilità e come cambierà la vita delle imprese
La tutela dell’ambiente e delle biodiversità fa il suo ingresso nel mondo imprenditoriale attraverso il principio della sostenibilità che è stato recentemente inserito fra i principi fondamentali della Costituzione Italiana, all’art. 9.
Ad oggi sembra che le imprese, già purtroppo occupate ad affrontare una crisi dopo l’altra, non abbiano ancora ben realizzato come e quanto il rispetto di questo nuovo principio, costerà in termini di convenienza economica sulle scelte di investimento, costi di adeguamento alla normativa, di ulteriori oneri burocratici e adempimenti amministrativi, di limiti all’accesso al sistema bancario e finanziario.
Vediamo in sostanza di cosa si tratta.
Le modifiche silenziose alla Costituzione e l’ESG
A febbraio, con la legge costituzionale n. 1 del l’11 febbraio 022, approvata in maniera insolitamente rapida, è stata introdotta la modifica di due articoli della Costituzione, l’art. 9 e l’art. 41.
Le modifiche, che stanno passando sotto silenzio, in realtà comportano un grande cambiamento per il mondo delle imprese, in termini di limiti all’iniziativa economica, di costi per la sostenibilità e di oneri per il rispetto della tutela dell’ambiente.
Il principio della sostenibilità viene riassunto nell’acronimo ESG: E (environment o tutela ambiente), S (social o sostenibilità sociale), G (governance o tutela della buona amministrazione).
La modifica dei Principi fondamentali: il nuovo art.9 della Costituzione
L’articolo 1 della Legge costituzionale aggiunge un nuovo comma all’articolo 9, introducendo il principio di tutela ambientale, accanto alla tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico della Nazione. La nuova norma aggiunge ai Principi fondamentali della Costituzione la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, nonché il principio di tutela degli animali.
Per comprendere l’importanza del cambiamento bisogna ricordare che i Principi fondamentali della Costituzione, che sono elencati nei primi 12 articoli, tutelano le libertà fondamentali del cittadino, dalla libertà democratica al diritto al lavoro, dalla libertà religiosa al principio di eguaglianza.
Dunque il nuovo principio è stato inquadrato fra quelli fondamentali, ovvero i più importanti e protetti dalla Costituzione.
Questa scelta è stata necessaria perchè il rispetto di questo principio sicuramente provocherà conseguenze sul Paese ma in particolare sulle imprese, infatti l’articolo 2 della Legge costituzionale modifica l’art. 41 cioé la libertà di iniziativa economica, che è un diritto ma non è un principio fondamentale.
Pertanto il legislatore ha voluto chiarire che il principio di tutela ambientale è un principio fondamentale che può modificare un diritto o l’esercizio di un diritto, dei cittadini, in funzione della maggiore importanza che gli si riconosce nell’interesse collettivo del Paese e che lo pone ad un livello gerarchico superiore a quello dei diritti/doveri.
Le conseguenze per le imprese: il nuovo art. 41 della Costituzione
Le imprese e gli imprenditori trovano ora un nuovo limite all’esercizio libero del diritto di iniziativa economica.
Ecco l’art. 41 con le aggiunte della riforma indicate in grassetto: “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge controlla i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali“.
Si tratta di un limite “positivo” se vogliamo perchè costringerà gli imprenditori ad introdurre nelle loro attività sistemi di controllo della tutela ambientale, ma anche nuove procedure per misurare la sostenibilità dell’impresa, il suo rapporto con il territorio, con il sistema sociale, le sue modalità di gestione ed amministrazione, la sua capacità di mantenere produttività e profitti pur rispettando il principio ESG.
In tal senso le banche già si stanno preparando con l’introduzione del controllo della sostenibilità delle imprese che richiederanno i finanziamenti, così a partire dall’anno prossimo un’impresa non potrà accedere al sistema bancario se non dimostrerà di aver almeno iniziato ad introdurre nelle procedure operative, nel bilancio e nell’amministrazione, gli elementi necessari al rispetto di questi principi.
Cosa devono fare le imprese per adeguarsi
Abbiamo cercato di analizzare quali adempimenti dovranno eseguire le imprese per mettersi in regola anche se sinora il principio di tutela ambientale viene confinato in ambito costituzionale. Ma fissato a livello costituzionale il principio fondamentale, vedrete che presto verranno adottate norme per attuarlo a tutti i livelli della vita economica e sociale del Paese.
Gli imprenditori avveduti dovrebbero iniziare subito a fare quanto meno una analisi* della situazione della loro impresa di fronte ai nuovi obiettivi, magari servendosi di strumenti – che si trovano già sul mercato – che servono a dare un “rating” di sostenibilità alle strutture imprenditoriali.
Una volta applicati questi strumenti potranno guidare l’imprenditore ad adeguare l’impresa ed a renderla sostenibile, in grado di continuare l’attività svolta e di permettere l’accesso al mondo bancario e finanziario.
FeP Srl
*Per chi volesse ulteriori informazioni Finiguerra e Partners Srl si è organizzata per fornire il servizio di rating ESG