Le riforme…di Guerra (M.C.)

Una riforma fiscale tormentata

Avete sentito parlare di riforma fiscale, ma sapete come entrerà nelle nostre vite?

Dalle decisioni che il governo deve prendere in questi giorni dipenderà il destino del nostro lavoro, della nostra casa, dei nostri risparmi.

D’altronde la strada delle riforme è in salita ed infatti il conflitto fra un centrodestra diviso ed un centrosinistra confuso è già scoppiato…

Dovete però sapere che tutto finirà presto perchè le riforme sono davvero urgenti se no il PNRR salta ed i tempi sono strettissimi.

La propaganda governativa sulla riforma fiscale

Per ora la propaganda di governo è portata avanti sui media dalla sottosegretaria del Mef Maria Cecilia Guerra – nomen-omen –  che interviene, talvolta anche a gamba tesa, ad illustrare gli obiettivi che devono essere raggiunti senza discussioni.

Dopo lo scoglio della riforma del catasto (che però rischia di riaffiorare per i malumori di certi parlamentari) adesso affiorano i relitti.

La flat tax

La flat tax già più volte proposta dalla Lega al 20% per fatturati sino a 100.000 euro e la possibilità per i privati di ricevere gli importi delle detrazioni d’imposta (che devono essere totalmente riformate) per spese mediche e per altri oneri, direttamente sul proprio conto corrente bancario.

Sulla flat tax i pareri degli esperti sono contrastanti.

Tuttavia bisogna dire che in altri Paesi, come la Francia ad esempio, i limiti di ricavi per l’esonero dall’iva sono fissati a 170.000 euro in caso di vendita di beni e a 70.000 euro in caso di attività di servizi.

Sempre in Francia la tassazione per le microimprese è fissata al 15% se non superano 38.120 euro di reddito.

Dunque è difficile capire perchè un portavoce del Fmi – Fondo monetario internazionale – abbia dichiarato che il nostro regime forfetario, limitato a 65.000 euro di ricavi per tutti, sia pericoloso per l’evasione fiscale.

La riforma fiscale segreta

Solo un dato: su 40 milioni di dichiarazioni dei redditi presentate in Italia ogni anno, il 52% circa riporta un reddito massimo di 20.000 euro, eppure gli imprenditori in regime forfetario sono sicuramente meno di un milione, dunque il pericolo di incassare meno imposte di quelle dovute potrebbe essere relativo.

Ma evidentemente chi decide nelle sacre stanze avrà a disposizione dati che sono gelosamente custoditi e che magari dicono il contrario…saremmo ansiosi comunque di conoscerli…

Nel frattempo aspettiamo una riforma fiscale che non arriva da oltre vent’anni…e se queste sono le premesse….sarà un’altra opportunità perduta, purtroppo l’ultima temiamo, perchè o il governo tira fuori tutto il coraggio che può trovare oppure sappiamo già come andrà a finire nei prossimi anni…

FeP